venerdì 9 dicembre 2022

DAL DIARIO DI UNA DONNA INDACO, DOMENICA

 


DOMENICA

Il sorriso di un bambino mi ha illuminato il cuore.
Dentro a quel centro commerciale tutte le persone affannate a cercare qualcosa, TUTTE vestite di nero, TUTTE serie e arrabbiate.
Lui spicca in mezzo a questo grigiume, un bambino che sembrava un ometto in miniatura, con il viso rugoso per la magrezza, messo davanti ad un babbo natale gigante che suonava Jingle Bells.
Quanto era felice!
Ballava e rideva, rideva e ballava!
Ho fatto i complimenti al papà che era lì con lui perché è una cosa rara da vedere.
Attorno a me i bimbi, i ragazzini, ragazzi ma anche adulti sono intenti a guardare il loro cellulare.
Ho visto genitori fermarsi a mangiare mettendo davanti agli occhi dei figli dei dispositivi per tenerli buoni.
Ma cosa vi sta accadendo???
Io trascorrevo gran parte del mio tempo a giocare con mia figlia, a creare, a spiegare, a ridere e scherzare anche quando stavo malissimo.
Per me quello era necessario perché era ciò che non avevo mai avuto e che desideravo donare a lei.
Ha un bellissimo ricordo della sua infanzia, me lo dice spesso e questo mi riempie di gioia perché ho davvero fatto tanta fatica.
Soffrivo di attacchi di panico e ogni volta che c’era una recita o qualcosa di simile per me era una fatica immensa, però c’ero, nonostante tutto.
Nessuno sapeva, nemmeno lei, soffrivo in silenzio, solo mio marito lo sapeva.
Ma oggi i genitori perché non hanno più tempo da dedicare ai figli?
Cosa è accaduto? Cosa è andato storto?
I bambini felici li vedi perché spiccano come mosche bianche in mezzo a mosche nere.
E tutto questo è colpa degli adulti.
Cosa state facendo a questa nuova generazione?
Per non parlare delle scelte mediche..lasciamo perdere…
I bambini che hanno la fortuna di avere i nonni che li seguono sono davvero tanto fortunati perché quella dei nonni è ancora una generazione sana nell’animo.
Se non curiamo di più le nuove generazioni questo mondo sarà destinato a sparire.
Gli adulti di oggi sono l’anello debole, devono lavorare molto su se stessi perché è solo con l’esempio che si insegna, non con la teoria, di quella non se ne fanno nulla.

 

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