mercoledì 31 marzo 2021

IL RANCORE estratto dal libro LA MIA ANIMA UNO E DUE di Barbara Ziletti

 


 

RANCORE

 

Estratto dal libro LA MIA ANIMA UNO E DUE 

di Barbara Ziletti

 

B:-Mi parlate del rancore? Quello che si cova per aver permesso a qualcuno di ferirci, di farci del male.

EDL:-Hai parlato bene.

Avete permesso che altri facessero ciò che voi avete interpretato come “subito”.

Ogni cosa che vi accade l’avete chiamata a voi perché vi sarebbe servita.

Dovete solo evitare che la mente la cataloghi come “brutta e cattiva”.

Per farlo dovete aprire completamente la vostra coscienza ed osservare la situazione da un punto di vista più elevato, come fa l’aquila quando volteggia nel cielo in cerca di una preda.

Da una prospettiva più elevata tutto è sempre perfetto.

Certo, se vi focalizzate solo sul torto subito e rimanete a piangervi addosso, non potete certamente trasformare la vostra esperienza “negativa” in “positiva”.

Quando vi capita di subire, di qualsiasi cosa si tratti, ricordate sempre che prima di incarnarvi su questa Terra avete preso accordi con ogni singola anima che incontrate.

Era già tutto prestabilito, variano solo il come e il quando sarebbe avvenuto.

Non significa che dovete subire passivamente gli eventi, anzi, significa che se quell’evento arriva ne avevate bisogno per capire, per elevarvi. Se non capite, non comprendete o se rifiutate la prima volta la stessa esperienza si ripresenterà in varie altre forme, attraverso altre anime, questo finchè avrete elaborato il tutto.

I “partecipanti al gioco” non si accaniscono contro di voi, lo fanno solo se voi glielo concedete.

Nel momento in cui vi rifiutate di comprendere, mantenete le vostre vibrazioni basse.

Elevare le vibrazioni è necessario in ogni ambito della vita.

Significa che non dovete più sentirvi né vittime né aggressori, né dominati né dominanti, ma che potete fare la differenza perché emanando Amore attirate l’Amore fino ad espanderlo su tutto il globo.

Ad oggi c’è tanta negatività perché molte persone hanno deciso di abbracciare il lato oscuro, di proseguire covando rabbia e rancore, questo perché i potenti vi stanno mettendo gli uni contro gli altri.

Quando una singola persona spezza questo meccanismo, genera una luce immensa che diventa contagiosa.

Si arriverà ad illuminare l’intero pianeta.

Ricordate che il punto di partenza siete voi!

Non dovete aspettare che altri cambino le cose per vostro conto, dovete essere voi, con il vostro esempio ad indurre anche gli altri al cambiamento.

B:-Se una persona ha fatto una cosa che mi ha ferita profondamente, come faccio a smaltire quel dolore opprimente che mi fa soffrire così tanto?

EDL:-Devi pensare a te stessa.

Questo dolore ti fa stare meglio oppure no?

B:-Mi fa star male naturalmente.

EDL:-Allora perché scegli di portarlo avanti?

Non è certamente soffrendo che risolvi i problemi.

Alla fine se tu soffri non è che induci l’altro a cambiare, anzi, magari l’altro non lo sa nemmeno, non se ne rende conto.

Cerca il confronto e digli apertamente “Mi hai ferita, perché?”

Poniti in un atteggiamento di ascolto e non di punizione.

Vedrai che in quel momento comprenderai cose di te che nemmeno immaginavi.

Pensavi di essere in un modo e invece ti ritrovi ad essere tutt’altro.

Mettersi in discussione aiuta a crescere e non soffrire.

B:-Ok, ma come faccio a fare i conti con la mia parte umana ferita?

EDL:-Amandola. Piangi, sfogati, ma sappi che tu l’hai creata.

Sappi che la persona che ti ha ferita sta compiendo la tua stessa esperienza ma in modo opposto, opposto e complementare.

Non è lei che devi convincere a capire che secondo te ha sbagliato, sei tu che devi convincere te stessa del fatto che hai sbagliato qualcosa e quell’evento è giunto per aprirti gli occhi.

Non esiste condanna o punizione, esistono esperienze che vi aiutano a comprendere, sempre.

Più vi accanite sul fatto di sentirvi vittime più lo sarete veramente!

Liberatevi da questo fardello.

Voi siete qui per imparare e non per insegnare o impartire lezioni!

Hai chiamato a te l’esperienza della vittima perché ti stai comportando nello stesso modo con te stessa: stai facendo la vittima!

Hai chiamato a te l’esperienza del carnefice perché tu ti stai comportando nello stesso modo con te stessa: stai facendo il carnefice!

Significa che ciò che fate agli altri lo fate a voi e ciò che subite dagli altri lo permettete voi!

Ricordate che tutti siamo interconnessi e quando chiedete all’Universo tutto vi viene concesso, sta a voi comprendere senza giudicare.

B:-Volete dire che se io subisco un torto da parte di una persona è lo stesso  torto che io sto facendo a me stessa?

EDL:-Esatto! L’unica differenza è che finchè non lo subisci dagli altri non ti rendi conto che è ciò che stai facendo a te stessa.

B:-Nel caso estremo se uno mi ferisce o mi uccide, cosa significa?

EDL:-Significa che entrambi avevate bisogno di questa forte esperienza.

Attenzione però, con questo non si giustifica il fatto commesso che viene comunque sottoposto alle leggi umane e divine, giuste o sbagliate che siano.

Non è che uno si mette ad uccidere così a caso e si giustifica secondo le nostre spiegazioni.

Tutto deve avvenire nel massimo rispetto, nel senso che se uno uccide o ferisce deve anche essere consapevole della gravità di ciò che commette, anche se rimane un’azione ingiudicabile al di qua del Velo.

Le anime si erano comunque accordate prima di incarnarsi e ricordate che prima o poi ritorna sempre l’energia di ciò che avete compiuto.

Non è giustificabile un omicidio, ma non è giustificabile nemmeno il fatto che voi uccidiate voi stessi ogni giorno della vostra vita negandovi amore.

Ogni esperienza è una meravigliosa esperienza, senza alcun giudizio.

Sul piano umano sappiamo bene che è difficile comprendere.

Il rancore alimenta la rabbia che vi fa star male e più soffrite più il potere oscuro ha la meglio su di voi e su chi vi circonda.

Se invece trasformate il rancore in Amore, diventate “amorevolmente contagiosi”e la luce verrà diffusa velocemente.

Dovete insomma comprendere che questo rancore in realtà è una parte bellissima di voi che voi stessi avete dentro ma che soffocate perché la giudicate .

Il rancore è l’altra faccia della medaglia della gioia.

Non potete sperimentare l’uno senza l’altra, per questo è necessario.

Non dovete nutrirlo a lungo, altrimenti diventa tossico e si riversa nel corpo facendovi ammalare.

Accoglietelo e ringraziatelo perché vi ha permesso di aprire gli occhi su chi siete veramente.

Non siete su questa Terra per essere perfetti, ma per essere umani perfettamente imperfetti.

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