mercoledì 13 ottobre 2021

giovedi 14 ottobre 2021

 


 

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Non potevo proseguire in questo stato e decisi di chiedere aiuto all’indiano.

Per contattarlo però dovevo elevare le mie vibrazioni cambiando atteggiamento.

Decisi di fare un bagno caldo con oli essenziali, di vestirmi con cura ed iniziare a meditare.

Ripetevo il mio nome mentalmente, per almeno venti minuti, in modo da distogliere la mente da ogni tipo di pensiero.

Ogni giorno che passava le forze aumentavano.

Preparavo il pranzo, passeggiavo fuori e meditavo.

All’inizio le uscite erano molto brevi, tendevo a stancarmi facilmente, ma con il tempo migliorai.

Iniziai anche a curare la casa, a tenerla pulita, un poco per giorno, in modo da non affaticarmi troppo.

Una mattina trovai davanti alla porta di casa una gatta piuttosto bruttina, spelacchiata, una tartarugata, palesemente malata e gravida.

Chissà come era finita qui?

Subito la presi, la pulii con un panno umido e iniziai a nutrirla.

Divenne la mia ombra, mi seguiva ovunque, dormiva con me.

Non mi sentivo più così sola.

Di notte dormivo, di giorno lavoricchiavo ed avevo smesso di piangere ma non stavo ancora bene, non avevo molte forze, mi stancavo facilmente.

Non sarei mai andata da un medico, anche perché solo l’idea di abbandonare la mia casa mi scatenava attacchi di panico spaventosi.

Durante la mia meditazione quotidiana iniziai ad invocare gli Arcangeli e chiesi che mi venisse concesso di rivedere l’indiano.

Una mattina, mentre facevo colazione apparve in tutto il suo splendore.

“Sono fiero di te” mi disse, “A piccoli passi ce la faremo insieme”.

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Tratto da IL MARTIN PESCATORE di Barbara Ziletti

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