domenica 25 luglio 2021

PENSIERO DI DOMENICA 25 LUGLIO 2021 di Barbara Ziletti Rabat



PENSIERO DI DOMENICA 25 LUGLIO 2021

Fin da quando sono nata faccio parte di quella schiera di persone che sono chiamate “fragili” perché ho vari problemi di salute, alcuni anche genetici.

Non voglio tediarvi con i miei problemi perché so che anche molti di voi ne hanno di più gravi, ma sono qui perché sto facendo una riflessione.

Attorno a me non sento altro che lamentele, sciocche, inutili, parole vuote pronunciate da persone che non hanno il coraggio di prendersi la responsabilità della propria vita e si lamentano.

Vorrei tanto che almeno una volta l’anno ci fosse una giornata speciale per far provare a queste persone ad essere noi, entrare nel nostro corpo e scoprire cosa significa reinventarsi ogni santo giorno della propria vita.

Già dal mattino è una fatica, ma con tutta la dignità che ho nel corpo mi preparo, mi trucco, mi vesto bene, mi metto il profumo, uso gioielli, come se fossi pronta per uscire, in realtà mi sto autocelebrando.

Ci hanno insegnato che la vanità è un peccato, in realtà, quando lo facciamo per noi stessi, è una grande forma di amore.

Ogni giorno c’è dolore, fatica, scoramento, ma se mi guardo attorno trovo la mia famiglia, i miei animali, i miei alberi e soprattutto sento che sono molto legata a voi, voi che mi seguite, voi ai quali per mezzo della mia esperienza cerco di trasmettere i messaggi che ricevo dal Cielo.

Ecco allora che mi faccio forza, che resisto e che mi ricarico.

Vorrei tanto che i più smettessero di lamentarsi per ogni sciocchezza, che iniziassero a comprendere quanto siano fortunati, che si guardassero attorno perché ovunque ci sono persone che come me soffrono, ma che lottano e vanno avanti, chi con fatica chi con più vigore.

Molti “insegnanti” vi diranno che la malattia non è normale, che OGNI malattia può essere sconfitta…

Può darsi, ma se non accade? 

Se non accade subentra la frustrazione, ci si sente sbagliati e inferiori.

Ecco allora che gli Spiriti, gli Angeli, che sono stati e sono tuttora i miei più grandi Insegnanti, dolcemente mi riportano alla realtà e semplicemente mi dicono “Tu non ti stai amando anima cara ma non preoccuparti, sei su questa Terra per imparare a farlo, c’è tempo”.

E me lo ripetono all’infinito e io ancora non imparo.

Cerco di lamentarmi il meno possibile ma ci sono giornate davvero pesanti ed è proprio in quei momenti che nascono i miei scritti migliori.

Ecco allora che comprendo la vera funzione del dolore e della sofferenza: AVVICINARCI AGLI ALTRI E ALL’AMORE DI SE.

Non è una via necessariamente da percorrere, ma è la più veloce.

Ecco allora che chiederei una giornata in un anno, una sorta di formazione professionale durante la quale vorrei che ogni insegnante, guaritore, politico, persona normale, provassero ad essere me o chi come me.

Forse si renderebbero più sensibili, ma si sa, si dimentica presto.

La malattia, qualunque essa sia, oltre ad essere un meraviglioso messaggio è anche un promemoria che ci aiuta a rimanere umili e amorevoli.

Barbara Ziletti Rabat

2 commenti:

Unknown ha detto...

Infatti io (che la mattina mi preparo per uscire senza nessuna cura esteriore) ammiro molto chi chi mette la cura se, l'attenzione all'abito, al trucco, ecc indipendentemente dalla destinazione o dal tempo che ha a sua disposizione. Vorrei sentire anch'io questa esigenza, che invece, emerge solo molto raramente. Curare se stessi è, in qualche modo, anche rispetto per gli altri... Mi impegnerò di più per imitarti. 🦋Buona domenica

Unknown ha detto...

Complimenti Barbara e grazie! Ti sto seguendo da alcuni mesi e ho letto gli ultimi tuoi due libri, ti ammiro moltissimo per la tua semplicità, umiltà e generosità nel sostenere tante persone in questo intenso periodo ricco di opportunità e scelte importanti.