domenica 24 marzo 2024

QUANDO SOFFRIAMO ABBIAMO BISOGNO DI STARE SOLI

 


QUANDO SOFFRIAMO ABBIAMO BISOGNO DI STARE SOLI

Anche se non lo facciamo di proposito ci capita, l’Universo fa si che nei momenti più bui dell’anima ci ritroviamo soli.
Questo è necessario per imparare a guardarci dentro, per scoprire le ombre che vogliono emergere.
Le altre persone potrebbero influenzare il nostro cammino e per questo vengono tenute a debita distanza dai nostri angeli custodi.
Vorremmo parlare con qualcuno, condividere con qualcuno il dolore che stiamo vivendo ma magicamente sono tutti spariti, liquefatti…
Va bene così, è un’ottima protezione perché potrebbero proiettare il proprio vissuto su di noi condizionandoci e facendoci stare peggio.
Ecco perché sarebbe opportuno rivolgerci a persone specializzate, preparate ad usare le parole nel modo migliore.
Basta una frase sbagliata e tutto precipita, siamo sottili, siamo eterei, siamo fragili.
Quante volte mi sono trovata in questo stato d’animo profondamente angosciante, quante volte ho toccato il fondo di me stessa e non è vero che ne sono riemersa più forte di prima, più leggera si perchè ho perso per strada un pezzetto di me.
Ne sono uscita diversa, ma non più forte, anzi, ogni volta sono diventata sempre più sensibile.
Ma va bene così perchè se è questo che la mia anima si era programmata non posso cambiare quasi nulla.
Qualcosina si, forse il modo in cui ho imparato ad accogliere la sofferenza perchè so che ha un messaggio importante per me dalla mia anima alla mia mente, porto alla consapevolezza dei dettagli che sarebbero passati inosservati.
Ed ecco allora che troviamo chi ci ferisce, chi innesca il nostro meccanismo di sofferenza, ma non dobbiamo attribuire ciò che ci accade ad altre persone perché noi stessi, prima di arrivare sulla Terra, avevamo preso un accordo con loro e avevamo loro chiesto di trattarci come hanno fatto.
Sono stati rispettati i patti.
Perché tutto ciò?
Per riuscire a ricordare cosa siamo venuti a fare sulla Terra.
Sono arrivata a 53 anni prima di comprendere che la sofferenza che mi ha fatto provare la mia mamma era stata espressamente richiesta da me, per mostrarmi determinati schemi nei quali tendevo a cadere nel corso delle mie incarnazioni.
Ho capito, ho compreso e non ho nemmeno avuto bisogno di perdonarla perché lei ha avuto un compito davvero ingrato: insegnarmi a non soffrire e deve essere stata davvero dura per lei, più che per me.
Ho visto il mio schema e lo sto rilasciando e per questo sono passata dalla rabbia all’amore.
Questa è la strada della guarigione.
Gli altri fanno esattamente ciò che gli abbiamo chiesto prima di arrivare sulla Terra, se ci focalizziamo su quanto subiamo non possiamo comprendere la lezione che sta a monte, ovvero perchè ripetiamo sempre gli stessi schemi di sofferenza.
Sembra facile a dirsi, ho impiegato anni e anni di lavoro su me stessa prima di arrivarci e ora posso dire di essere serena in questo senso.
Ricordiamoci che affrontata una dinamica ne appare subito un’altra, non ci è concesso di perdere tempo inutilmente, la Terra è un pianeta scuola e siamo qui per imparare non per bearci.
La sofferenza è lo strumento che ci permette di raggiungere più velocemente gli obiettivi, non credete a coloro che dicono che non dovrebbe esserci nella nostra vita.
Certo soffrire non piace a nessuno ma imparare dalla sofferenza accelera i nostri processi di guarigione, tutti.
Dobbiamo uscire dal ruolo di vittime altrimenti non possiamo comprendere, è come se osservassimo il quadro dal particolare e non dal suo insieme.
Sto viaggiando ancora e ancora anime meravigliose e molti di voi con me,
Barbara Ziletti.

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